La tradizione vuole che i Musulmani siano stati gli edificatori della cinta muraria.
L’abitato si sviluppò sia all’interno che all’esterno delle mura che serravano l’acropoli; queste, cingevano la parte alta della collina, con andamento irregolare, per adattarsi alla natura del suolo: dal Castello scendevano al quartiere di Santa Caterina, (alla Porta Pagana); salivano quindi alla Porta Giudecca, per poi ridiscendere e cingere il quartiere di San Basilio, in questo tratto vi era il Portello; risalivano quindi fino alla Chiesa di Santa Maria, per andare a congiungersi alla Chiesa di San Pietro, (Porta della Bucciaria); quindi chiudevano la parte su cui oggi sorge l Orfanatrofio (Porta Priolo e Porta di San Martino), da qui scorrevano lungo la odierna via Cameni, per risalire sotto il Castelluzzo (Porta del Re e porta dello Spiziali) e da qui al Castello (porta del Castello).**La normativa che regolava l’apertura e la chiusura delle porte, che erano in tutto nove, era dettata dalla consuetudine 115 dei Capitoli di Castiglione

 

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Le Porte di Castiglione di Sicilia

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